Histoire de l'église
La chiesa San Giovanni di Malta
Nella sua forma attuale, la chiesa San Giovanni di Malta è la prima chiesa provenzale interamente gotica : fu costruita tra il 1270 e il 1280 dai Cavalieri Ospitalieri dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme e sostituì un edificio più antico consacrato da Piero di Colmieu, 3 maggio 1251. La leggerezza e l’eleganze delle volte a crociera ogivale di stile gotico danno la navata une dinamismo e un ritmo tale da essere soprannominata la « Sainte-Chapelle du Midi ». L’apertura delle finestre laterali è meno grande di quella degli edifici presenti in Ile-de-France, quella della finestra situata all’estremità della chiesa è stata riattata grazie ai recenti lavori di restauro nel 1996, che hanno messo in rilievo la bicromia con superfici murali ocra ed elementi architettonici bianchi, che ha permesso di ridare allo spazio luminosità ed impeto.
L’edificio attuale era il mausoleo della famiglia dei Conti di Provenza :
– tomba di Raimondo-Berengario V e di sua moglie Beatrice di Savoia nel transetto nord
– le tombe di Beatrice di Provenza et dello sposo, Carlo I d’Angiò, re di Napoli, sono sparite, sono state saccheggiate durante il periodo rivoluzionario.
Possiamo considerare questa chiesa una specie di ‘Saint-Denis provenzale’.
All origine, la chiesa aveva la forma di una forma di croce latina ed era costituita solo dalla navata, dal transetto e dalle torri di guardia, al Nord et al Sud del coro, dalla cappella Hélion di Villeneuve (del XIV° secolo) con la sua bellissima volta ornata di nervature.
All’esterno, la ventina di contrafforti a gradini coperti da pinnacoli sono nascoti, via Cardinale, da mediocri costruzioni attacate al monumento durante il XVII° secolo. Il campanile, alto 67 metri, fu terminato nel 1376. Il priorato, attuale museo Granet, era un Ospizio in cui il pellegrini venivamo accolti e i malati curati.
La chiesa e il priorato furono costruiti nei campi, fuori le mura. Vennero inseriti nel XVII° secolo nelle prospettiva centrale del quartiere Mazarin, quartiere edificato da Michel di Mazarin, fratello del ministro di Luigi XIV°. L’edificio fu rimaneggiato nel XVII° dal priore Viany, che fece costruire sei cappelle all’interno dei contrafforti e, per ottenere un effetto simmetrico, aggiunse la torretta sud simile a qualle che, a nord, dà accesso al campanile.
Nel 2018, dopo 225 anni, la chiesa ha trovato per il suo carillon tre nuove campane delle quattro che la compongono, essendo state fuse le tre precedenti nel 1793 durante la campagna d’Italia di Napoleone.
Moines apostoliques diocésains
Depuis plus de trente-cinq ans, les archevêques successifs d’Aix-en-Provence ont confié la charge de la paroisse Saint-Jean-de-Malte à la Fraternité des Moines Apostoliques diocésains d’Aix en Provence.
Etre moine : c’est s’engager par la profession monastique et vivre selon les trois vœux de pauvreté, d’obéissance et de chasteté. Moines avec et pour tous les hommes d’où le fait de célébrer Dieu et de chanter la prière de l’Église avec tous ceux qui veulent y participer.
Etre prêtre : c’est se mettre au service d’une paroisse et d’en assurer toutes les tâches et les responsabilités habituelles (catéchèse, sacrements, etc.), en collaboration avec les membres laïcs de la communauté paroissiale.
Dans le diocèse d’Aix : le supérieur est l’évêque de ce diocèse, Mgr Christophe Dufour.
L'Église diocésaine d'Aix et Arles
Le Concordat de Napoléon en 1801 réunit les deux archevêchés d’Aix et d’Arles, qui regroupe 120 paroisses, dont certaines sont regroupées en unités pastorales.
La tradition raconte que la foi chrétienne est arrivée en Provence grâce à Marie-Salomé et Marie-Jacobé. Ces deux femmes, premiers témoins de la résurrection de Jésus-Christ, ont dérivé sur une barque depuis la Palestine, accompagnées de Lazare, Marie-Madeleine, Marthe et Maximin. Les deux Maries, mères d’apôtres, sont les fondatrices des premières communautés chrétiennes sur le territoire de l’actuel diocèse d’Aix et Arles.
La paroisse Saint-Jean-de-Malte est au coeur de cette communauté diocésaine.